Ero certo di conoscere già la
Porta del Cielo, quando ci arrivai; la sua esistenza faceva parte del mio
bagaglio culturale, come la
Grande Piramide di Giza, o le cascate di metano liquido su
Europa.
Fin dal mio primo passo in quel
mondo seppi che mi ero illuso. Il mio arrivo coincise in maniera straordinariamente
precisa al sorgere del giorno. Si tratta di un evento talmente improbabile da
non essere stato nemmeno considerato nel mio periodo di preparazione; la cosa
turbò alquanto la mia anima per un tempo considerevole, prima di capire che non
esisteva alcun modo di prepararsi al Suo volere.
In un attimo il buio che avvolgeva
il paesaggio fu squarciato dall'abbacinante fiamma di un sole trasfigurato, di
indescrivibile potenza. Il cielo ribolliva sotto il soffio rabbioso del vento
solare, fondendo il terreno come un ghiacciolo gettato in una padella d’olio
bollente. Uscendo dal trasporto, mentre la violenza di quel fenomeno schiantava
a terra me e la mia tuta corazzata, ho pensato che quello era lo sguardo di
Dio.