“Non farò mai ciò che volete. La questione è chiusa.”
L’uomo legato alla sedia aveva parlato con calma, scandendo
bene le parole; nonostante i denti spezzati gli conferissero un buffo accento
strascicato, la sua voce trasmetteva sicurezza e autorità. I due scagnozzi in
piedi lo fissarono brevemente.
Per diversi minuti il suono sordo dei pugni e dei calci
riempì l’aria stantia del vecchio magazzino. L’uomo sulla sedia gemeva piano,
tenendo la testa il più possibile piegata sul collo per proteggersi il viso.
Gli altri due si davano da fare con metodo, alternando i
colpi, mantenendo un buon ritmo. Ansimavano, fradici di sudore; ogni tanto si
passavano sulla fronte grondante una mano sporca di sangue.
Per terra tutto si mescolava in una poltiglia calda su cui
era difficile non scivolare.