Quello che state per leggere, se deciderete di farlo, non è un racconto, ma lo diventerà. Per la precisione, si tratta di un racconto sinfonico impressionista, in tre movimenti, ispirato alla celebre composizione di Debussy, della quale prenderà il titolo.
La Mer, che uscirà nei prossimi giorni, sarà naturalmente composto da tre post:
Il movimento lento, elegiaco, che rappresenta la tristezza e l'attesa, poi quello brioso e potente, dove l'azione travolge la speranza, e infine un lento e tumultuoso finale, in lotta con l'angoscia.
Ci sono almeno due buoni motivi per cui non dovreste leggere quello che segue: uno è che non si tratta di un racconto, ma del suo scheletro, della struttura, l'ambientazione. L'ossatura, insomma, su cui si regge la storia, e a voi interessa quella. Di quella roba lì hai bisogno, lettore.
L'altro motivo è che, se lo fate, il racconto che leggerete sarà più vicino a come io l'ho pensato, non come avreste potuto immaginarlo voi. Farò schiave le vostre menti e le condurrò in catene, riga per riga, esattamente dove voglio che vadano. Siete avvertiti: oltre questa riga, non c'è ritorno.